È un bell'impegno, maestro

#T R A M E T R A N O I 

racconti, narrazioni, storie di vita 
a cura di Lorenzo Naia

È un bell'impegno, maestro

 

 

Forse affascinato dalla figura antesignana di noi tate maschio, l’istitutore, o più probabilmente perché volevo osservare da vicino il fenomeno dell’homeschooling, tra le varie esperienze degli anni passati c'è anche quella dell’insegnante privato presso una famiglia che aveva scelto per il proprio figlio l’istruzione domiciliare.

Come andò? Male, ma non per il percorso scolastico in sé. Percepii presto che la decisione derivava non da un progetto educativo, bensì da alcuni nodi critici irrisolti a livello psicologico.

L’obiettivo di esplorare questo tipo di formazione alternativa, quindi, riuscì solamente in parte. Mi ritrovai, invece, a riflettere molto sul concetto di contemporaneità: anche quel bambino viveva la dimensione del gruppo, della lezione, del legame con un coetaneo e della relazione con un adulto diverso dai genitori; tutti eventi, però, che si verificavano in momenti e luoghi differenti, mai insieme.

C'è una consapevolezza che ora è quanto mai lampante per ciascuno di noi: ogni cosa è interconnessa.
Ecco perché dividere il mondo in compartimenti stagni, in categorie di persone, in sistemi giustapposti, non aiuta a comprendere la complessità del nostro mondo. Siamo noi, non solo gli edifici scolastici, a dover essere uno spazio sicuro per gli altri.

“Oggi per mio figlio è il primo giornodi scuola. Per un po’, ogni cosa gli apparirà nuova e strana, quindi la prego: sia gentile con lui” chiedeva Abraham Lincoln in un appello sincero all’insegnante di suo figlio. “Caro maestro” proseguiva, “lo prenda per mano e gli insegni ciò che dovrà sapere; glielo insegni con delicatezza, se può”.

Sono molti i passaggi significativi di questa lettera storicamente attribuita al sedicesimo presidente degli Stati Uniti, colui che abolì la schiavitù, e riportata da Einaudi Ragazzi in un libro dal grande formato.

La traduzione di Nadia Terranova ne esalta l’intensità, e l’atmosfera rarefatta delle illustrazioni è la scenografia ideale per valori universali come la formazione culturale, la crescita, la comprensione di sé e del mondo, la fiducia nel futuro.

Giulia Rossi ha immaginato la sequenza di disegni come una passeggiata di un allievo col suo maestro, ispirandosi al teatro e al cinema. Fa capolino un cardinale rosso, un uccello tipico dello stato del Kentucky, luogo di nascita di Lincoln, che, come ha evidenziato l’illustratrice stessa, rappresenta perfettamente i misteri e le meraviglie insite nel creato.

“È un bell’impegno, maestro: veda cosa può fare” conclude questo padre amorevole, premurandosi ancora di aggiungere che “È un bambino incantevole, ed è mio figlio”.

Lettera all’insegnante di mio figlio di Abraham Lincoln
(con la traduzione di Nadia Terranova e le illustrazioni di Giulia Rossi)
Einaudi Ragazzi, 2019
40 pagine da 5 anni