Più emozioni e meno nozioni

come opportunità

Ricomincia l’anno scolastico e i bambini si preparano ad affrontare un nuovo percorso con l’estate alle spalle (troppo lunga a mio parere), il caldo presto abbandonerà la nostra quotidianità ed eccoci con lo zaino in spalla, o forse no… 

 

Ricomincia l’anno scolastico e i bambini si preparano ad affrontare un nuovo percorso con l’estate alle spalle (troppo lunga a mio parere), il caldo presto abbandonerà la nostra quotidianità ed eccoci con lo zaino in spalla, o forse no… 

Il panorama delle scuole a disposizione è sempre più vasto e i metodi di insegnamento sempre più vari. In alternativa alla scuola classica con metodo di istruzione tradizionale, esistono anche molte proposte di una educazione alternativa, opzioni per una crescita diversa in un mondo sempre più omologato. 

La scuola tradizionale ha l’obiettivo primario di crescere i nostri figli attraverso l’interazione con gli altri e l’apprendimento di quelle informazioni che sono ritenute dall’autorità pubblica necessarie e sufficienti per affrontare la vita; le scuole alternative credo abbiano un obiettivo diverso e nascono da presupposti anticonformisti. Le scuole alternative, o almeno la maggior parte, parte dal presupposto che la felicità della persona sia il massimo valore e l’obiettivo di ognuno, e ritiene che l’espressione di se stessi sia la chiave della felicità dell’uomo; per questo orientamento, l’obiettivo primario della scuola alternativa, ognuna con diversi percorsi e strumenti, è aiutare ogni bambino a mostrare al mondo la sua particolarità, il suo essere, senza essere “violentati” dal conformismo che oramai ci soffoca. 

Ogni scuola alternativa utilizza diversi approcci e strumenti per lo stesso obiettivo: la conoscenza e la capacità di vivere coerentemente la propria individualità. Molte di queste forme di educazione considerano il mondo esterno come una minaccia di conformismo, una barriera alla libera espressione, e per questo mirano a tenere il bambino fuori da un contesto sociale che confonde i valori, uniforma la comunità a stereotipi dettati dai media, dalla moda, da un consumismo galoppante.

 

 

Anche in Italia stanno prendendo sempre più piede le “scuole alternative”, che si allontanano da quelle classiche in termini di spazi dove si è a contatto principalmente con la natura, dove l’insegnamento è aiutarsi a vicenda senza barriere sociali, in cui il singolo fin da piccolo si abitua a fare da solo, impara ad essere ciò che è con le sue forze e capacità. Sempre più popolari sono i metodi di educazione promossi da Maria Montessori e Rudolf Steiner; entrambi i metodi credono in un rinnovamento della società che nasca dalla pedagogia, dove la crescita naturale del bambino diventa il fondamento di una nuova comunità. Utilizzando percorsi diversi, ma paralleli, la Scuola Montessoriana, oramai riconosciuta a livello mondiale, e la Scuola Steineriana, mirano alla piena espressione di sé, rispettivamente educando il bambino in un ambiente a sua dimensione dove lo stesso possa svolgere in autonomia le attività degli adulti per crescere in consapevolezza, o stimolando il bambino a essere lui stesso artista e ideatore dei propri giochi e della propria formazione, padrone del proprio tempo. 

Il metodo steineriano parte dal presupposto che l’educazione è arte e passa attraverso tutte le abilità, da quelle manuali a quelle più strettamente intellettuali accompagnando la crescita del bambino fino ai 18 anni in termini di individualità. Non ci sono voti, non ci sono pagelle, e l’obiettivo è lo sviluppo dell'individualità del bambino, che è considerato come essere umano in divenire che si trasforma a seconda delle diverse fasi di sviluppo, mentali e fisiche. Oltre agli asili steineriani e montessoriani, in cui viene dato particolare rilievo al ritmo naturale di crescita dei bambini, risultano molto interessanti e in forte sviluppo anche altre esperienze educative, simili negli obiettivi, ma diverse nei metodi. In particolare sono da segnalare gli asili nel bosco, una esperienza educativa nata in Danimarca basata su un modello di esplorazione all’aria aperta in cui la conoscenza avviene per auto-imposizione di regole. 

È in natura che i bambini dovrebbero cominciare ad apprendere e non in aula, è nel bosco e per mezzo della natura che si insegna: si incuriosisce stimolando l’attenzione del bambino attraverso rametti, sassi, fiori, pigne che sostituiscono i giochi classici e sfruttano la fantasia dei bambini. 

 

 

Anche in Italia, si sono sviluppati metodi educativi alternativi dove più che di formazione dovremmo parlare di libera espressione di sé; in particolare la Scuola Senza Zaino nata a Lucca quindici anni fa e il Metodo Reggio. La Scuola Senza Zaino, che coinvolge oramai oltre 200 istituti in Italia, vuole riorganizzare la scuola in maniera sistemica, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria. È la ricerca di un metodo che mette insieme gli insegnamenti montessoriani ed europei dei paesi anglosassoni e della Germania. Uno dei principi fondamentali di questa scuola è l’utilizzo della distribuzione degli spazi come elemento fondamentale che partecipa al progetto educativo. La classe si trasforma in uno spazio multifunzionale con aree dedicate ai laboratori e allo studio delle varie materie in cui gli alunni possono e devono confrontarsi, dialogare, imparare divertendosi. Parole come autonomia, responsabilità, accoglienza, comunità sono i valori fondamentali della scuola senza zaino. 

Il Reggio Emilia Approach, invece, si approccia al costruttivismo: l’ambiente in quest’ottica cessa d’essere luogo denso di informazioni precostituite e diviene luogo di esperienza in cui il bambino ha occasione di sviluppare grazie all’azione quotidiana e con diversi materiali, più linguaggi, più punti di vista, tenendo contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, valorizzando l’espressività e la creatività dell’individuo in quanto tale e come membro della società. Nato negli anni '90 è il metodo che tutti ci ammirano, studiato a livello internazionale è presente in 120 Paesi esteri. 

Secondo il Reggio Approach il bambino crea e scopre la conoscenza non da solo, bensì nelle relazioni che ha con la realtà che lo circonda: con gli altri bambini, con gli educatori che lo seguono, con i genitori. L’interazione sociale è, quindi, davvero molto importante. Nell’approccio di tale metodo, i genitori rivestono un ruolo fondamentale. Essi fanno parte di quel triangolo di comunicazione e interazione sociale che intercorre fra bambino, educatori e famiglia. 

 

 

Infine, quando parliamo di scuola alternativa, non possiamo non parlare di Home Schooling. L’Home Schooling, o Educazione Parentale consiste in un metodo di istruzione svolto completamente nel contesto domiciliare. È il metodo di formazione più antico, essendo stato in passato l'unica forma di istruzione intellettuale. Nella maggior parte dei casi l'istruzione domiciliare riconosce i membri della famiglia come tutori e insegnanti dei propri figli, ma esistono allo stesso modo diverse realtà, come quella di ingaggiare insegnanti privati per tenere lezioni ai propri figli all'interno dell'ambiente domiciliare, o trovarsi con altre famiglie ad insegnare.

Appassionata promotrice di questa proposta formativa in Italia è Erika Di Martino, mamma di cinque figli, si occupa di Educazione e Homeschooling da anni. È la fondatrice del Network Italiano www.educazioneparentale.org e con suo marito porta avanti un’educazione familiare incentrata sulla libertà di scelta alimentando una sempre maggiore autonomia. “Lei e suo marito non credono che la scuola allo stato attuale possa dare ai loro bambini l’opportunità di imparare e sperimentare fino in fondo ciò che è veramente importante nella vita. Essi amano stare insieme ai loro figli, seguirli mentre crescono ed esplorano il mondo, e pensano che la loro educazione sia responsabilità della famiglia, non dello Stato.” fonte: https://www.controscuola.it/info/ 

 

 

Ci sono quindi tante, forse troppe alternative, scegliere è difficile! Non sono una pedagoga, nel mio piccolo non credo che un metodo sia in assoluto preferibile ad un altro, certamente l’espressione piena e libera di sé è un elemento essenziale per vivere una vita felice e sincera, ma d’altra parte non credo che la scuola ordinaria non possa comunque far raggiungere questo obiettivo. Credo che l’impostazione iniziale sia fondamentale per il raggiungimento di una crescita sana e quindi il nostro ruolo di genitori deve essere fin da subito orientato ad uno sviluppo naturale di crescita per i nostri figli, dobbiamo metterci del nostro per cercare un dialogo tra bambini e natura, cercare di aiutare i bambini a fare da soli, aiutarli a giocare con la loro semplice e pura fantasia lasciandoli liberi di muoversi nell’ambiente circostante. Probabilmente sono le caratteristiche del nostro bambino a suggerirci quale metodo di insegnamento scegliere oltre che le circostanze anche pratiche in cui ci troviamo. Chiaramente oltre al metodo, l’ambiente della specifica scuola e la qualità dei suoi insegnanti sono driver molto importanti della difficile scelta che ogni genitore consapevole si trova a dover affrontare. 

Buona scuola a tutti, qualsiasi sia la vostra scelta!!