Casa Bali Vivere in Indonesia

di Miki Miljian - @likemiljian

 

A Marzo 2020, quando è scoppiata la pandemia, ci trovavamo in Guatemala. Da due anni e mezzo, dopo aver lasciato la nostra casa a Firenze ed essere partiti con un biglietto di sola andata, stavamo viaggiando no stop per il mondo con i nostri bambini. È stato per noi come per tutti quanti un momento di grande confusione e incomprensione. I telegiornali, le radio, la stampa, da ogni parte del mondo, trasmettevano un solo messaggio: “State a casa”. State a casa, state a casa... ma come potevamo farlo noi, che una casa erano anni che non l’avevamo più? Così, è accaduto nella nostra famiglia ciò che è accaduto in molte altre. Seduti di fronte al tavolo delle scelte, abbiamo rivisto le nostre priorità e ripianificato i nostri obiettivi. Non appena ci fossimo nuovamente stanziati, avevamo già previsto l’Asia come destinazione finale. Tutti i nostri progetti ci richiedevano di stabilirci qui. Ma dove? È stato così che è uscito il nome diventato poi un visto sul passaporto: Bali. Da un timbro a Casa.
Qui rispondiamo alle principali curiosità sulla vita balinese che ci avete chiesto su @likemiljan.
Ne è uscita una bella intervista. Cosa è vivere in Indonesia tra giungla e monsoni? Di seguito le nostre risposte!

 

 

 

Perché avete scelto Bali per stabilirvi?
Se non fosse stato lì, dove?

Bali è stata la prima tappa del nostro giro del mondo, nel Settembre 2017. Già all’epoca fu un grande colpo di fulmine. Avevamo sempre considerato che, una volta concluso il viaggio, ci saremmo stabiliti in Vietnam. Eravamo destinati a Saigon, oppure Hanoi. Eravamo già incontatto con degli agenti immobiliari. Poi è scoppiata la pandemia. L’Indonesia è un Paese estremamente eterogeneo, e già di conformazione particolare: è un arcipelago di 17000 isole. Ognuna ha una propria storia, una propria cultura. Bali è un’isola ricchissima: a livello ambientale, culturale, spirituale. La vita a Bali è una vita tropicale. Si vive all’aria aperta, gli spazi sono molto estesi, la gente del posto è paradisiaca. Lo spirito qui è fortemente positivo. Sempre colorato, sorridente, pacifico. La qualità di vita è molto alta. Cercavamo un posto in cui i nostri figli potessero correre scalzi e sentirsi liberi. Un posto che fosse il naturale proseguimento della nostra esperienza attorno al mondo. Da sette mesi ora abitiamo qui, non un solo momento ci siamo pentiti della nostra decisione. Bali era il posto ideale da cui avviare i nostriprogetti. Non c’è stata esitazione: è così che questa isola è diventata Casa.

Dal punto di vista burocratico, è semplice trasferirsi lì? Quanto costa un affitto medio mensile?

È molto complesso trasferirsi in Indonesia. Prima del 2020 fare un’esperienza qui era realizzabile. Non a caso Bali è sempre stata una delle patrie mondiali per nomadi digitali. La pandemia ha fortemente inasprito i sistemi. Ora si arriva a Bali esclusivamente con un Kitas, un visto dal prezzo non esiguo. Per affrontare la burocrazia indonesiana bisogna rivolgersi a un'agenzia di fiducia, che aiuti nel processo. Noi abbiamo creato la nostra società in Indonesia. Ora siamo residenti qui. Quando si ha un progetto serio, Bali è un’opzione considerabile. Altrimenti è un rompicapo.
Un affitto medio dipende dalle proprie esigenze. In termini generici, una casa per due persone varia dai 7500/12000 euro all’anno, per una famiglia dai 12000 euro in su. Si può affittare all’anno, per cinque anni, ci sono anche affitti mensili. Il prezzo varia.

 

 

Accoglienza della gente del posto?
Difficoltà e aspetti positivi dell’integrazione?

A Bali regna una cultura fatta di integrazione, rispetto e positività. In questo momento portiamo tutti una mascherina, ma è raro che sorridendo per strada non si riceva in cambio un sorriso. A partire dal momento che si rispetta la cultura balinese - fortissima, piena di tradizioni e spiritualità - Bali accoglie a braccia aperte. Questo è quello che è successo a noi. Le prove più complesse non sono mai state con la gente. I balinesi stessi sono il punto forte di Bali.

 

Qual è il vostro lavoro a Bali?

Siamo imprenditori. Lavoriamo su vari progetti. L’ultimo che abbiamo lanciato è Plastic Zero. Ci potete trovare su @joinplasticzero. Insieme all'imprenditore italiano Jacopo Perfetti, stiamo sviluppando una piattaforma che permette di compensare la plastica prodotta e consumata in Europa sostenendo il lavoro locale. Il riciclo è un problema serio da questa parte della Terra. L’Indonesia è il secondo Paese al mondo con il peggior trattamento della plastica. Ci impegniamo per il nostro pianeta. È ciò che tutti noi abbiamo in comune. Stiamo inoltre lavorando su un altro progetto a cui teniamo molto. Per ora è top secret, ma sarà lanciato a breve. Si baserà su ciò che sono i nostri valori fondamentali: apertura, scambio e condivisione. Ultimo ma non per importanza, il mio primo romanzo, che ho scritto proprio qui a Bali. Se due che come noi è in libreria dal 10 giugno, ed è un romanzo ispirato alla nostra storia. Una storia d’amore e di rinascita, un inno generazionale per chi ha voglia di cambiare il mondo.

 

Com’è gestita la sanità e qual è il livello di qualità del settore medico?

Per il primo soccorso ci sono delle ottime cliniche private. L’assicurazione sanitaria è fondamentale. Quando si tratta di disturbi più impegnativi, è necessario spostarsi verso Singapore o Bangkok.

 

 

Lati positivi/negativi del trasferimento vita a Bali/Indonesia/Asia?

Lati positivi: qualità della vita, gente, energia positiva. Lati negativi: distanza dalla famiglia, a volte il clima.

In che tipo di casa vivete?

Viviamo in un tipico joglo indonesiano, quasi integralmente in legno. Il nostro salotto è all’aperto. Non c’è porta, giusto delle tende in bamboo per riparare dai monsoni della stagione delle piogge. Abbiamo moltissimo spazio esterno. Abituati a non avere una casa, quandoci siamo trasferiti ci è sembrata persino troppo grande! Ci capitava spesso di stare in una sola stanza con i bambini. Noi a lavorare, loro a giocare, come eravamo abituati da sempre. Viviamo a una decina di minuti di auto dal mare. La nostra vita è molto tropicale. Fatta di natura, risaie, palme e piedi scalzi.

 

Ci sono dei lati di Bali a cui è più difficile abituarsi?

Il nostro caso è molto particolare. Avendo viaggiato senza sosta per tre anni, abituati a cambiare ambiente, lingua, abitudini più o meno ogni mese, siamo rodati. Quando siamo arrivati a Bali, l’abbiamo approcciata come ogni altra nostra esperienza. Abbiamo disfatto le valigie, e ci siamo adattati al posto. Sicuramente, però, con una valutazione razionale, le prime complessità del vivere qui sono gli spostamenti - non esistono trasporti pubblici, ci si muove con mezzi propri, ci sono molte strade sterrate e spesso molto traffico - la reperibilità di cibo occidentale - carissimo - e quindi l’automatico cambiamento di alimentazione. E poi il ritmo del sole: nasce e tramonta tutto l’anno alla stessa ora. Non esistono le giornate lunghe estive italiane. Questa è una cosa che ci manca.

Com’è il clima?

Tropicale. Caldo. Anzi, dei giorni caldissimo. Si superano facilmente i 30 gradi. C’è la stagione secca e la stagione delle piogge. Durante la stagione delle piogge, da ottobre a marzo, è spesso più nuvoloso, e verso sera c’è il monsone. È uno dei nostri momenti preferiti.

 

  

 

I bimbi frequentano una scuola internazionale?

Sì. Dopo tre anni di world schooling, abbiamo deciso di iscriverli a una scuola internazionale. Imparano in francese, inglese e indonesiano. Volevamo un’esperienza che fosse una naturale continuazione del viaggio.


Siete riusciti a fare amicizia?

Molto, seppur questi ultimi mesi siano stati per noi lavorativamente molto intensi. La scrittura del libro mi ha portato a essere spesso in casa, una vera e profonda esperienza introspettiva. Nonostante questo, abbiamo conosciuto moltissime persone. Qui non ci diamo appuntamento per un caffè o una merenda, ma per i sunset. Appuntamenti sulla spiaggia al tramonto. Bali porta a una spontanea apertura. 

 

Convivenza con insetti, animali strani...?

Sempre! Il nostro salotto è all’aperto. Insieme a noi vivono geki, rane, lucertole... Appena trasferiti saltavamo sulle sedie per un’ape, ora storciamo il naso per un serpente. Ci si abitua. Certo, magari all’ape meglio che al serpente. È la natura.

 

Rispetto a altri luoghi che avete visitato, quanto è sicura Bali?

È una delle mete in assoluto più sicure. Ovviamente, bisogna essere attenti e rispettosi, ma nella norma, senza nulla in più. È la meta ideale anche per un viaggio femminile in solitaria, o per una mamma con bambini. Al contrario: a Bali ci si supporta e ci si aiuta.


Cosa c’è nel vostro frigorifero ormai? Com’è cambiata la vostra alimentazione lì?

Drasticamente. Ci stiamo orientando naturalmente verso una strada sempre più vegana. Non l’avevamo previsto, è avvenuto. Il nostro piatto preferito sono le açai bowl, ne mangiamo tutti i giorni. La frutta e la verdura qui è ricchissima e incredibile. Integrarsi al luogo porta verso questa strada, sotto ogni punto di vista.

 

 

 

 

 

Se due che come noi
Ed. A. Vallardi


Il primo romanzo di Micaela Miljan Savoldelli, disponibile dal 10 Giugno.

"Questo libro non è solo una storia di vita e d'amore. È prima di tutto un messaggio di speranza....Una storia che ho scelto di raccontare per chi vuole che ogni azione non sia mai una reazione ma un atto di creazione".


Miki

 

 

 

Miki Milijan
Micaela Savoldelli

Micaela Savoldelli, da tutti conosciuta come Miki Miljian, è autrice, impren- ditrice e scrittrice. Per tre anni, insieme al compagno di vita Julien e ai figli Teo, Lia e Milo, che si è aggiunto all’equipaggio lungo il percorso, ha girato il mondo no-stop. Ora vive a Bali.

È la penna dietro le avventure che entusiasmano sui socials e sul web: Like Miljian, ossia la storia della famiglia che lasciò’ tutto per partire alla scoperta del mondo.
Femminista convinta e ambasciatrice di una visione della maternità libera e moderna, la potete trovare su uno sgabello di qualche street food vietnamita
a mangiare Bo Bun, con un cappello da cow boy nel deserto di Joshua Tree in California, in kimono a Tokyo, nelle risaie balinesi. Ama incontrare persone e raccontare storie.

A giugno l’uscita del suo primo romanzo.

 

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Website: www.likemiljian.com