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MERENDE SANE: tutto ciò che c'è da sapere
La parola all'esperta: Verdiana Ramina ci svela i segreti della merenda
Qualità e quantità degli alimenti, masticazione e diversificazione: ecco le parole chiave per una merenda sana ed equilibrata. Ne parliamo con Verdiana Ramina, la “dietista delle famiglie”.
In un’interessante diretta, ricca di spunti e consigli, abbiamo individuato insieme a lei i principi cardine della buona merenda.
Li abbiamo riassunti in cinque punti: buona lettura, e buona merenda!
"La merenda rappresenta, per i più piccoli, un momento fondamentale della giornata. Il nostro compito è quello di mettere a loro disposizione alimenti sani e nelle giuste quantità."
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Qual è il ruolo della merenda?
Lo spuntino della mattina e la merenda pomeridiana, tanto a scuola quanto a casa, rappresentano momenti fondamentali della quotidianità del bambino. Così come la colazione, il pranzo e la cena, le merende scandiscono i tempi della giornata, perciò è necessario che, fin dalla prima infanzia, si sviluppi verso queste un approccio positivo e corretto. Per farlo, è necessario che le merende siano ben equilibrate dal punto di vista della quantità, evitando di renderle eccessivamente cariche – a discapito dei pasti principali. Dal punto di vista quantitativo, la merenda è uno spezza fame: è fondamentale che non influenzi l’appetito riservato ai pasti cardine.
Altro punto focale è la qualità degli alimenti selezionati: la merenda dev’essere sana, bilanciata, per fornire al bambino il fabbisogno e le energie di cui necessita.
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Come si diversificano le merende in base all'età?
Ai bambini di età compresa tra 1 e 3 anni circa, è consigliabile somministrare piccoli quantitativi di alimenti semplici, come ad esempio un frutto frullato. Si tratta di un’ottima soluzione per fornire ai più piccoli i giusti livelli di zuccheri semplici di cui necessitano, senza eccedere. Sono una valida alternativa, per esempio, i cereali soffiati e il pane.
Per i bambini di età superiore ai 3 anni, invece, è opportuno attuare una maggiore diversificazione degli alimenti, sempre con particolare attenzione alle quantità. La realizzazione delle cosiddette “merende multistrato” – ovvero composte da piccole quantità di alimenti diversi – appaga l’occhio del bambino e lo invoglia ad assaggiare ciò che gli viene proposto, saziandolo correttamente.
Sfatiamo un mito: i prodotti confezionati – salutari, come ad esempio piccole confezioni di biscotti semplici – non sono da evitare categoricamente, ma comunque da utilizzare con moderazione.
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Masticazione e senso di sazietà: come si legano questi due concetti?
Parlando di alimentazione infantile, la masticazione rappresenta senz’altro un elemento cardine. Questa, infatti, aumenta soddisfazione e appagamento del bambino, originando un maggiore senso di sazietà. Per queste ragioni, uno degli alimenti maggiormente consigliato per una sana merenda è il pane fresco, che necessita di una prolungata – e soddisfacente – masticazione. Stesso discorso vale, ad esempio, per la frutta fresca e croccante.
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Succhi di frutta: si o no?
Non è un no categorico, ma di certo i succhi di frutta presentano più aspetti sfavorevoli di quanti potremmo immaginare. Ecco perché.
Innanzi tutto, è errato pensare che possano sostituire la frutta fresca: a differenza di quest’ultima, infatti, non contengono fibre e hanno un apporto calorico maggiore. Inoltre, non prevedendo masticazione, non generano sazietà, lasciando al bambino un senso di insoddisfazione – che sarebbe sconsigliato colmare con ulteriori alimenti.
Niente batte la buona vecchia frutta!
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Merenda sana, come renderla anche divertente?
Si mangia anche con gli occhi!
Per via della loro compartimentazione interna, le scatolette porta merenda sono la soluzione perfetta per creare spuntini diversificati e vari, che appaghino gli occhi oltre che lo stomaco! Non sono solo comode e funzionali, ma rappresentano anche una scelta ecologica e sostenibile.
Così come le bustine porta merenda e quelle porta panini, permettono di rendere ogni spuntino un momento gioioso e colorato, aiutando il bambino a sviluppare un approccio positivo verso il cibo.
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