Moda Green

Chi ha cucito quella maglietta?

Una cosa ci accomuna tutti: tutti i giorni ci vestiamo. Attraverso l'abbigliamento esprimiamo la nostra personalità e i nostri valori. Per questo è importante che con questo gesto quotidiano facciamo delle scelte consapevoli e volte a preservare il futuro del pianeta.

L'industria della moda dagli anni 80 ha virato verso il modello della fast fashion: una produzione iper veloce di capi di abbigliamento a prezzi sempre più bassi fatti per essere indossati poco più di una volta e poi gettati via. Questo modello, che attira il consumatore con prezzi assurdamente bassi e nuovi stili quasi ogni settimana, ha reso la moda uno dei settori produttivi più inquinanti e meno etici del pianeta.

Sfruttamento sconsiderato del suolo, uso di pesticidi per la coltivazione del cotone e l’accumulo di scarti e rifiuti da smaltire: il fast fashion ha dei costi ambientali e umani  elevatissimi.

Vi siete mai chiesti come possa una maglietta costare 6 euro? Si stima che per produrre una semplice t-shirt ci voglia il lavoro di 80 persone lungo la sua filiera produttiva: lavoratori, spesso lavoratrici, sottopagati per raggiungere prezzi sempre più bassi.

 

Nel 2013, crolla una fabbrica del fast fashion in Bangladesh, uccidendo oltre mille lavoratrici. Da allora il movimento Fashion Revolution ogni anno ad Aprile organizza eventi e iniziative per spingere la moda alla trasparenza nella filiera produttiva, chiedendo ai marchi con la domanda ‘Who made my clothes?’ di dare un volto a chi quegli abiti li ha cuciti.

 

 

E noi, cosa possiamo fare?

Acquistare in modo consapevole abbigliamento di cui conosciamo la provenienza

Per questo per Family Nation scegliamo abbigliamento che abbia delle certificazioni come la GOTSche certifica (oltre al cotone bio) anche la filiera produttiva etica; oppure abbigliamento prodotto in Europa in condizioni di lavoro controllate, sicure e pagate correttamente.

 

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Scegliere un capo di alta qualità e poi passarlo ad amici, fratelli e sorelle o donarlo

Per questo su Family Nation lavoriamo con brand che producono abbigliamento di alta qualità, adatto alla vita attiva dei bambini e pensato per durare nel tempo.

 

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Amare e curare i nostri vestiti

Per farli durare e onorare il lavoro che è stato messo nel produrli.

 

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Richiedere a tutti i marchi di abbigliamento che amiamo di essere trasparenti sulla loro catena produttiva

Infine, come consumatori abbiamo il potere di alzare la voce e unirci ad altri nel richiedere a tutti i marchi di abbigliamento che amiamo di essere trasparenti sulla loro catena produttiva e di conseguenza migliorare le condizioni di chi ci lavora.

 

Un'altra piccola cosa che possiamo fare è prenderci cura dei nostri vestiti: ecco le nostre dritte per farlo al meglio!

1.

Non lavare troppo spesso i vestiti, soprattutto a temperature troppo alte, cerca sempre di lavare i capi a 30° o anche meno.

2.

Evita il lavaggio a secco. Per questo tipo di lavaggio vengono utilizzate sostanze tossiche e cancerogene, ricordiamoci che la pelle è l’organo più grande che abbiamo e che assorbe ciò con cui lo mettiamo a contatto. Per sostituire questo tipo di lavaggio lavare a mano delicatamente, o in lavatrice senza centrifuga,

3.

Anche l’uso di detergenti aggressivi è sicuramente dannoso, sia per l’ambiente che per te, cerca sempre dei detersivi eco-friendly, e sii parsimonioso nelle dosi usate.

4.

Non seppellire i tuoi vestiti nell’armadio, lasciali respirare un po’. Tienili al buio, non esposti alla luce solare e non riporli dentro buste di plastica che non lasciano traspirare e trattengono l’umidità. Una valida alternativa alle buste di plastica possono essere le fodere dei cuscini.

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