Se Due Che Come Noi

Intervista con l'autrice Miki Miljian Savoldelli

 

Innanzitutto congratulazioni per la pubblicazione di Se due che come noi. Il tuo primo romanzo! È una vera emozione vedere la copertina che fa capolino dagli scaffali e nelle vetrine di librerie grandi e piccole!

 

Da dove viene l’idea di scrivere un vero e proprio romanzo? Sappiamo che tu ami molto scrivere, ma un libro è davvero impegnativo e, alcuni potrebbero dire, quasi un’opera d’altri tempi!

Questo romanzo ha in realtà una storia molto lunga, ci è voluto tempo prima che la prima parola fosse scritta. Quando è accaduto, è stato un fiume in piena. Sentivo una storia che mi pulsava dentro. Aveva bisogno di uscire fuori, non la si poteva più trattenere. Il vestito romanzo era quello che le stava meglio. Pensate che questa storia in realtà ha un percorso molto particolare... La prima proposta editoriale mi arrivò nel 2017. Quando lessi la mail mi dissi “Io? Un romanzo? Non è possibile”. Mi ricordo ancora. Ero seduta in un caffè di Chinatown a Bangkok. Continuavo a ripetermi “Un romanzo, un romanzo... come potrei mai scrivere un romanzo...”. Eppure forse la struttura dell’opera cominciò a nascere proprio in quel momento lì... E quando qualcosa ha un percorso destinato non lo si può fermare.

 

È un romanzo, ma con una forte componente autobiografica. Leggendolo, non possiamo non chiederci: quanto questo libro descrive la vostra vera storia e quanto è fantasia?

È tutto vero. Ogni cosa scritta è realmente accaduta.

 

Miki, il libro è stato un successo e non ci sorprende per niente! Nello scriverlo tu stessa hai parlato di momenti di gioia e nostalgia a tratti dolorosa, di una prova dura. Poi, però, ti davi la risposta da sola su cosa ti ha fatto andare avanti: "So per chi lo scrivo e perché lo scrivo". Ci puoi dire di più?

Nella scrittura di questo libro mi sono completamente messa a nudo. E si sa, se si è nudi e si passa tra i cespugli spinosi il rischio è farsi male. La mia motivazione è stata immaginare chi avrei trovato oltre quei cespugli. Sapevo che quelle parole, quelle storie, quelle esperienze, trattate nella maniera più reale e diretta possibile, potevano essere d’aiuto. Mentre scrivevo immaginavo chi mi avrebbe letto. Le donne che l’avrebbero fatto. Volevo che in quelle parole trovassero una spalla, una voce amica. Volevo poter essere utile. È questo che mi ha motivato. Per questo la dedica iniziale è A te. A te lettrice, a te lettore. L’ho scritto per te.

 

 

Miki e Julien o più semplicemente: i Miljian. Da sempre vi conosciamo come un bellissimo, fortissimo team. Anche nella scrittura di Se due che come noi avete lavorato come un team?

Sì. Facciamo parte di quelle persone che credono fermamente che da soli non si ottiene niente. In qualsiasi forma, qualsiasi sia il traguardo raggiunto, c’è sempre un compagno, una spalla con cui abbiamo lavorato per arrivarci. Julien non è stato solamente un supporto incredibile nella scrittura del libro - mentre io scrivevo, ed è stata un’esperienza molto intensa, a volte ho scritto anche nove ore di fila senza alzare la testa dallo schermo, a occuparsi di tutto il resto era lui. Julien ha notevolmente partecipato anche alla sua concezione.

Oltre a essere stato il mio editor più severo! Io l’ho nominato “Il guardiano dell’autenticità”. Ogni giorno, a fine giornata, ci sedevamo al tavolo della cucina e ad alta voce gli leggevo quello che avevo scritto. Lui ascoltava, pensava, valutava. Una volta mi ha detto “Non mi piace. Su questa parte puoi fare molto di più. Va trovata un’altra idea, c’è da riscrivere”. Ecco, ho impiegato una settimana per rifarla in modo che lo convincesse. Julien è la ragione per cui questa storia è su carta. Senza di lui non esisterebbe.

 

 
Dal libro si evince che ogni luogo che avete vissuto prima di diventare genitori e dopo, è stato magico, ma c’è un luogo uno a cui siete legati di più?

Ci piace pensare che abbiamo una partedi noi in ogni luogo del mondo in cui siamo stati. È un concetto un po’ spirituale, ma è bello. Come se avessimo la fortuna di vivere più vite nello stesso momento. :) Da Firenze siamo stati adottati ventenni, e per noi rimarrà sempre La Nostra Città. Il ruolo più determinante nella nostra storia però, il posto che ha indicato un tassello “prima” e un tassello “dopo” nella linea delle nostre vite, è senza dubbio il Vietnam, il nostro primo viaggio intercontinentale insieme.

 

Sappiamo che sei una lettrice appassionata, ti sei ispirata a qualche autore nella stesura del libro?

Sì, decisamente. Più o meno consciamente, in quelle pagine ci sono i miei autori preferiti. Murakami, Nicholls, Jane Austen, Margaret Mazzantini. Inoltre mi hanno ispirato due autori da cui non mi aspettavo nulla e che invece con due opere precise mi hanno aperto una strada: Gail Honeyman (Eleanor Oliphant sta benissimo) e Eshkol Nevo (La simmetria dei desideri).

 

La mamma di Jules ha conservato dei ricordi di Jules bambino in una scatola viola che viene tirata fuori in un momento molto emozionante del libro. Anche voi avete creato delle scatole dei ricordi anche per i vostri bambini?

Eccome. Quando ero incinta di Teo abbiamo perfino creato un libro. All’interno ci sono parole, pensieri, disegni (oddio, se ci penso che abbiamo perfino disegnato...), biglietti aerei, fotografie... Julien è uno storico, io un’archivista. Il mix è micidiale. Sono capace di tenere lo scontrino di un caffè perché ho voglia che i miei figli da grandi lo ritrovino. A Parigi abbiamo anche una piccola scatola di archivi dei nostri viaggi. E poi ci sono le fotografie di Julien... Se e quando vorranno, poi, hanno anche un libro da cui attingere. Lì dentro c’è anche la loro storia.

 

 

 

Vi abbiamo visto in trasferta questa estate a firmare copie e incontrare lettori in giro per l’Italia. Ci sono stati dei momenti particolarmente emozionanti per voi in questi incontri finalmente veri e non solo virtuali?

Il tour europeo è stato uno dei momenti più emozionanti dell’intera avventura del libro. Inutile dire che è stato una delle ragioni per cui siamo rientrati da Bali, consapevoli sarebbe stato emozionante, indimenticabile. È stato stupendo incontrare chi ci segue da tempo, finalmente poter ascoltare voci non più virtuali. Abbiamo fatto incontri incredibili, dove a volte ci sono state lacrime, a volte brividi, sempre sempre sempre una gioia infinita. Insomma, quando ho scritto quel “A te” immaginavo proprio questo. Tutte le persone incontrate in questo bellissimo tour saranno per sempre nel nostro cuore. È stato fantastico.

 

Ovviamente ci aspettiamo tutti un seguito: ci stai già lavorando? :D

Nell’aria ci sono tante idee. Il rientro a Bali porta con sé il lancio di moltissimi progetti. Tra questi Plastic Zero e il brand, ispirato al viaggio e alle donne. È a loro, alle donne, che ora è rivoltala mia attenzione, da ogni parte del mondo. Chissà se da questo nascerà una nuova storia che pulsa dentro... ;)

 

 

 

Se due che come noi
Ed. A. Vallardi
Il primo romanzo di Micaela Miljan Savoldelli

Miki Miljian

Micaela Savoldelli

 

Micaela Savoldelli, da tutti conosciuta come Miki Miljian, è autrice, impren- ditrice e scrittrice. Per tre anni, insieme al compagno di vita Julien e ai figli Teo, Lia e Milo, che si è aggiunto all’equipaggio lungo il percorso, ha girato il mondo no-stop. Ora vive a Bali.

È la penna dietro le avventure che entusiasmano sui socials e sul web: Like Miljian, ossia la storia della famiglia che lasciò’ tutto per partire alla scoperta del mondo.
Femminista convinta e ambasciatrice di una visione della maternità libera e moderna, la potete trovare su uno sgabello di qualche street food vietnamita
a mangiare Bo Bun, con un cappello da cow boy nel deserto di Joshua Tree in California, in kimono a Tokyo, nelle risaie balinesi. Ama incontrare persone e raccontare storie.

A giugno l’uscita del suo primo romanzo.

 

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Website: www.likemiljian.com