Vivere Senza Rifiuti Si Può?

di Emilia Mugnai e Letizia Riccieri

in collaborazione con Rete Zero Waste

 

La plastica è diventata parte integrante della nostra vita rendendo le nostre attività più facili e tanti oggetti più economici. Purtroppo però i costi bassi e l'ampia disponibilità, hanno disincentivato il riutilizzo alimentando uno stile di vita usa e getta che sta soffocando oceani e mari

Recentemente un risveglio delle coscienze sul problema dello smaltimento della plastica e degli effetti su flora e fauna, hanno incentivato l'Europa all'approvazione di leggi che vietano la messa in commercio di cannuccie in plastica e cotton fioc. Non solo cambiano le leggi, ma iniziamo a prendere sempre più coscienza delle nostre abitudini di consumo e di vita per tornare all'uso di contenitori riutilizzabili e, in conseguenza, ridurre gli sprechi e diminuire i rifiuti!

Si vedono sempre più persone che utilizzano la borraccia al posto delle bottigliette usa e getta, o che portano con sè borse e borsoni riutilizzabili per fare la spesa, mentre alcune catene di supermercati hanno introdotto i "detersivi alla spina" che consentono di ricaricare un flacone da utilizzare più e più volte. Altre abitudini sono più difficili da cambiare, come fare un pic nic che riduca l'uso della plastica. Ma anche in questo caso esiste un'alternativa meno inquinante che consiste, ad esempio, nell'utilizzare piatti e bicchieri di carta o nel portare ognuno un proprio piatto da casa per condividere il pasto. Di soluzioni ne esistono diverse, basta solo fermarsi a pensarci un pò!

Ma, accanto a queste abitudini positive, ne stanno nascendo delle altre meno "virtuose", come lo sviluppo delle consegna a domicilio. Questo tipo di consumo produce un enorme quantitativo di plastica e di materiale non riciclabile! Basti pensare che solo in Cina, il business del cibo, ha generato oltre 6 milioni di rifiuti nel 2018, nove volte l'anno precedente. E i tre quarti finiscono in mare.

Perciò è possibile condurre uno stile ZeroWaste da incorporare nel nostro quotidiano?

Per rispondere a questa ed altre domande sono nati movimenti online e sui canali social che rendono le persone consapevoli dei propri gesti quotidiani per modificarne le abitudini rispettando l'ambiente e gli animali. In Italia la rete ZeroWaste è una di queste realtà. Abbiamo chiesto a Lucia Valentina Nonna, conosciuta anche come @labalenavolante di presentare la loro idea e la loro rete.

 
 
 

 

 

Rete Zero Waste

Rete Zero Waste nasce nel 2017 come piattaforma virtuale con l'obiettivo di promuovere e diffondere uno stile di vita a rifiuti zero in Italia! Include tantissime persone, anche diverse fra loro, che formano una rete sulla base di un comune ideale. Il percorso è fatto di piccoli passi da attuare con convinzione, non un ideale di perfezione, ma di maggiore consapevolezza.

La parola ZeroWaste incute quasi timore, ecco perché ogni lunedì, le fondatrici e autrici delle rete mettono a nudo i propri difetti zero waste nel loro account Instagram dal titolo #reteQUASIperfetta. Tutti noi cerchiamo di fare del nostro meglio, ma non dobbiamo sentirci frustrati se non riusciamo ad abbattere del tutto la nostra produzione di rifiuti. L'importante è valorizzare ed apprezzare ogni sforzo.

Attualmente la rete è composta da un nucleo di persone che organizzano eventi, gestiscono un gruppo, condividono approfondimenti, lanciano campagne di sensibilizzazione e si occupano della pagina FB che conta oltre diecimila iscritti. Le persone di cui ne fanno parte vivono le stesse realtà locali, e perciò si confrontano e consigliano sui temi più disparati: dall'alternativa più ecologica per pulire casa, all'uso di pannolini lavabili etc.

Zero Waste fornirà risorse e consigli a tutti coloro che vorranno ridurre il proprio impatto ambientale!

 
 



Missione ZeroWaste: i primi passi

 

- Riempi la bottiglia (ma anche la brocca o la borraccia)

- Evita gli usa e getta

- Porta sempre con te la borsa della spesa o sacchetti

- Sfuso è meglio

- Ripara ciò che rompi

- Cambia lo spazzolino

- Conserva e congela nei contenitori riutilizzabili e resistenti

- Rispolvera la cara vecchia moka

- Acquista meno
- Autoproduci

Alternative alla Plastica!

 

Esistono molti materiali in alternativa alla plastica. Il marchio 100% italiano eKoala ha sviluppato bioplastica 100% biodegradabile attraverso materie prime rinnovabili vegetali come mais, barbabietola e panico verga. La sua lavorazione, identica a quella delle plastiche tradizionali, non contiene materiali di origine petrolifera, ma materiali di origine vegetale con il minor impatto sul nostro ambiente! Le più innovative e recenti bioplastiche consentono di realizzare prodotti durevoli che possono essere lavati e riutilizzati più volte. A fine vita, un prodotto in bioplastica, torna a scomporsi nelle sue componenti base senza rilasciare sostanze tossiche e inquinanti per l'ambiente

 

 

 
ALTERNATIVE ALLA PLASTICA: