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Slow-living in Svezia: una vita a ritmo di cuore

intervista a Sara Berellini @saraberellini

Ciao Sara è davvero un piacere averti con noi. Ci piace molto il tuo modo di vivere e ci sembri adattissima per questo numero del nostro magazine a tema slow living e ripartenze senza stress … Anticipiamo ai nostri lettori/lettrici che vivi in Svezia, con il tuo compagno Daniel di cui sei innamoratissima, e i tuoi tre figli Samuel, Gabriel e Sole. Sul tuo profilo Ig @saraberellini racconti la tua vita in famiglia attraverso immagini bellissime e riflessioni profonde con una spiccata dose di piccoli segreti per vivere lo slow-living e per tornare a vivere felici.

 

Ne approfittiamo subito per dare il benvenuto alla piccola e bellissima Sole! Poco più di due mesi, come procede la tua nuova vita di super mamma di tre bambini?

La piccola Sole è in splendida forma, solare, come il suo nome.

Il passaggio da due a tre figli è stato più che naturale, ho sempre sognato una famiglia numerosa (io sono cresciuta in una famiglia di 5 fratelli) e il rapporto tra i tre si è da subito instaurato in modo equilibrato.

Non mi definirei una super-mamma. Forse una mamma di una super-famiglia. Siamo molto uniti e ognuno fa la propria parte per rafforzare il nostro legame.

Da quanto tempo vivete in Svezia, è stato per scelta o per altro? Ti va di raccontare?

Ormai sono 9 anni per me e 10 per Daniel.

Mi sono trasferita qui subito dopo la scuola per buttarmi all'avventura. Non sapevo cosa avrei scoperto ma di sicuro la Svezia era un Paese familiare visto che l'ho vissuta sin da piccola durante l'Estate. Mia madre è svedese e come lei anche il papà di Daniel. Anche lui si è trasferito qui per lo stesso motivo, poi ha avuto un'opportunità di lavoro e l'ha colta al balzo. Ci siamo conosciuti quasi in modo fiabesco e ci siamo innamorati a prima vista e da qui la nostra avventura insieme.

 

 

Il nord Europa mette la famiglia al centro delle sue politiche, ha un approccio molto forte a favore della sostenibilità, ci puoi dare degli esempi di politiche che ti piacciono particolarmente?

Una cosa che si avverte appena metti piede in questo Paese è il rispetto per l'ambiente e per il prossimo. La politica va di pari passo con la mentalità delle persone, perché come in ogni Paese la politica è fatta di persone. Non stupisce dunque l'avanguardia della tecnologia, l'integrazione, la sostenibilità e l'attenzione alla qualità di vita.

Va da sé che i bambini, quindi il futuro, sono trattati con i guanti d'argento e hanno sempre massima priorità sulle decisioni che li riguardano, vedi la quantità di parchi giochi, le alternative per i bambini in ogni ristorante e i fasciatoi sempre presenti in ogni bagno.

 

 

Cosa ami del posto in cui vivi? C’è qualcosa che modificheresti? E… cosa vi manca di più dell’Italia?

Ci siamo innamorati della Svezia per l'assenza di giudizio delle persone, l'educazione, l'aria pulita e la calma e il silenzio che si respirano anche nei luoghi affollati. E poi Stoccolma è una città bellissima, e lo dico da italiana! Vivere qui però ha anche delle difficoltà. Mentre in Italia siamo abituati alla spontaneità, qui per incontrarsi e uscire con un amico è molto più complesso. Lo svedese tipico ha bisogno di tempo per organizzarsi, un invito all'ultimo minuto non funzionerà mai.

Trovare il proprio posto in Svezia è molto facile, ma la differenza culturale è notevole, anche se siamo relativamente vicini. Succede spesso per noi espatriati di sentirci fuori luogo o non accettati. E' la dura vita di un immigrato. Per quanto le persone possano essere gentili con te fermandosi a chiacchierare con te curiose è difficile instaurare rapporti di amicizia duraturi.

Questa è stata però una delle esperienze che più ha arricchito il nostro modo di vedere il mondo.

Ecco. Una riflessione che mi sentirei di condividere con tutti, italiani compresi, è che ogni immigrato avrebbe bisogno di un amico del posto che lo aiuti nel processo di integrazione. Per non sentirsi escluso, per sentirsi a casa. Talvolta è illuminante vedere cosa può succedere mollando i pregiudizi e iniziando ad ascoltare.

Per il resto, l'Italia è sempre nel nostro cuore. Ci siamo cresciuti e non c'è niente che possa cambiare il nostro amore per lei. Le colline toscane, i piccoli paeselli umbri, la montagna, il mare. Una cosa che però ci manca veramente tanto è il rapporto giorno/notte più equilibrato tra l'inverno e l'estate. Ci siamo resi conto che è vitale a lungo andare.

 

 

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Spesso il termine slow living viene associato ad una buona organizzazione delle giornate nella quale ritagliarsi del tempo per se stessi… pare che tu invece intenda questa filosofia in un’ottica diversa, lasciando scorrere tutto, aspettando i ritmi della vita e ascoltando i battiti del cuore, vivendo un po’ alla giornata… è questo il tuo segreto nell’esprimere tanta tranquillità? Aiuta il luogo dove vivi?

Apprezzo il modo in cui hai descritto il mio stile di vita. Ci hai preso in pieno!

Non sono sempre stata così. Da più piccola amavo la vita della città, frenetica, in cui non sei mai un attimo da sola. Sarà forse la maturità che arriva naturalmente dopo un figlio, sarà stata la rigogliosa natura svedese, sarà stata l'influenza di Daniel, che mi ha aiutato a riconoscere l'importanza di rimanere in silenzio osservandosi.

Sicuramente un insieme di cose che mi ha portato a scoprire questa parte di me che è sempre stata lì, latente, in attesa di essere scoperta al momento giusto.

Questa parte di me, introspettiva, mi ha portato ad avere più fiducia in chi sono e quello che faccio. Ha dato ampio spazio a riflessioni, all'arte, all'espressione esterna di quello che sento dentro. Gran parte degli argomenti che seguono le mie fotografie su Instagram nascono proprio dai momenti di silenzio, o di scambio tra me e Daniel.

Nei nostri testi citiamo quasi sempre il cuore e l'amore. Un po' perché sono una Leone, l'Amore è sempre stato il fulcro della mia vita. Un po' perché penso che l'amore e il cuore siano due grandi maestri che abbiamo smesso di ascoltare. Penso che la nostra felicità dipenda molto da loro, ma abbiamo imparato in qualche modo a dare più credito alla mente.

La logicità nelle scelte ci fa sentire sicuri, mentre ascoltare il proprio cuore richiede fiducia, fede. Un bello sforzo insomma. Talvolta, ascoltare il cuore ti porta addirittura a prendere decisioni che la mente avrebbe scartato da subito, ma che inevitabilmente ci rendono vivi, quindi felici.

Per farti un esempio pratico, lo specchio di questo modo di vivere sono i bambini e gli adolescenti. Tendo sempre a dare tanto valore a quello che i bambini hanno da insegnarci, osservandoli. Sono convinta che il rapporto tra genitori e figli debba essere proprio questo, uno scambio continuo. Mentre noi gli offriamo la nostra esperienza del mondo, loro ci ricordano come si fa a vivere.

Concludendo per riallacciarmi alla tua domanda, penso che il luogo dove vivo mi abbia aiutato a rallentare, ma le radici profonde in questo modo di essere le ho messe soprattutto grazie ai miei figli.

 

Avete preferito non sapere il sesso di Sole prima della nascita. Una scelta controcorrente in questo momento in cui vanno molto i gender reveal party sui social. Anche questa è una scelta legata all’idea di vivere nel momento?

L'attesa di Sole è stata l'esperienza più bella di quest'anno dopo la sua nascita.

In molti mi hanno chiesto il motivo di questa "tortura auto-inflitta".

Sono sempre stata affascinata dalle nuove esperienze e questa devo dire che mi ha regalato tantissimo.

I motivi di questa scelta sono stati: avvicinarci il più possibile a quelli che sono i meccanismi naturali della gravidanza e soprattutto imparare a praticare l'attesa.

Sembra assurdo ma l'attesa è un concetto molto legato al vivere nel momento. e per me questa attesa è stata un valore indimenticabile.

L'attesa è colei che regala valore a quello che attendiamo, ma può diventare un incubo se non attendiamo vivendo nel presente.

Uno dei princìpi fondamentali della mia filosofia di vita è proprio quello di dare ad ogni giorno la possibilità di essere il più bello di sempre.

 

Qual è per te il modo migliore per educare i bambini alla sostenibilità?

Penso che dare l'esempio come sempre sia il miglior metodo per trasmettere dei valori. Poi incide sicuramente tanto anche la cultura del Paese in cui viviamo. Abitare in Svezia ci ha regalato un vantaggio non indifferente.

Ogni scuola qui ha un approccio steineriano e il legame con la natura e l'ambiente è pressoché inevitabile. Anche noi come adulti ci siamo adattati immediatamente al senso civico che caratterizza questa Nazione ma penso che con un po' di impegno e amore verso la natura tutti possiamo fare la differenza. Credo molto nel potere dei singoli. Il cambiamento arriva per primo da dentro.

 

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Hai detto “l’intera vita è già un gioco” riferito ai tuoi figli e alla loro esplorazione del mondo, dicci di più.

"L'intera vita è un gioco" è una frase che ho molto a cuore.

Ci siamo definiti per gioco due genitori "hippie" fin dall'inizio. Abbiamo sempre lasciato che i bambini facessero le proprie esperienze da soli, senza instradarli o forzarli in alcun modo nelle loro scelte. Hanno provato a fare cose "da adulti" già da piccolissimi, come utilizzare il coltello per cucinare, perché si sentivano pronti per farlo (seguiti chiaramente con la massima attenzione).

Penso che i bambini, come gli adulti, abbiano bisogno di imparare a conoscere il mondo facendo pratica con il mondo. Ci si può riempire la testa di teorie e nozioni, ma finché non ne facciamo esperienza sulla nostra pelle non è vera conoscenza. Quello che Samuel e Gabriel ci hanno insegnato a riguardo è che il miglior metodo per imparare è giocare.

E vale anche per gli adulti. Se c'è divertimento, c'è risultato.

Abbiamo visto che la scuola lì da voi è iniziata ad Agosto. Cosa ami di più del sistema scuola in Svezia?

Il sistema scolastico è molto diverso da quello italiano. Non voglio giudicare se è meglio o peggio ma ci sono dei punti contrastanti sui quali vale la pena riflettere. Le scuole dell'obbligo sono completamente gratuite. Non un soldo speso per i libri, per gli "strumenti" di scuola o per i pranzi.

Lo sport è parte integrante delle attività scolastiche. Non la classica ora di educazione fisica ma pomeriggi di integrazione per sviluppare e promuovere la cultura dell'attività fisica e del gioco di squadra.

Niente compiti a casa. Si studia a scuola, per promuovere il riposo e la vita sociale dei ragazzi.

 

 

Qual è il momento della giornata che preferisci? Hai dei rituali a cui non rinunci?

Sono innamorata dei tramonti serali che colorano la vista dal nostro terrazzo. Chi segue le mie storie saprà bene che non riesco a perdermene uno.

Per il resto ogni parte della giornata ha il suo bello ma il momento più atteso è la sera da sola con Daniel. Ho un rapporto veramente intenso con lui, mai scemato dopo tutti questi anni. E' la mia guida e sono grata di averlo accanto.

Tre parole per descriverti? tre pregi e tre difetti?

Beh, tra i pregi direi la solarità, il senso estetico e il valore che do all'amicizia. I principali difetti: sono disordinata (ma sono brava a non farlo notare), faccio mille cose alla volta e mai una per bene (così dice Daniel), non so dire di no.

 

 

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