La routine per i più piccoli è molto importante: è un modo per loro di percepire il tempo, di vivere le giornate in maniera più scandita, tra i momenti ludici e quelli dedicati ai compiti. Ne abbiamo parlato con Ilenia Murdolo, alias @uncuoreincartella, counselor, che ha deciso di dedicarsi alle consulenze educative con l’obiettivo di supportare i genitori che sentono la necessità di essere aiutati a comprendere meglio e sostenere il percorso scolastico dei propri figli.

Prima di parlare della routine, è necessario fare un passo indietro. Che cosa sono i bisogni?

Il bisogno, per definizione, è quella percezione della mancanza di uno o più elementi per il nostro benessere.

Come spiegato dalla piramide di Maslow, ogni persona ha una scala gerarchica di bisogni che cerca di soddisfare. Alla base della piramide troviamo i bisogni fisiologici, poi quelli sociali.. fino ad arrivare alla vetta in cui troviamo i bisogni del se, cioè quelli che portano all’autorealizzazione.

La mancanza di un bisogno si manifesta attraverso comportamenti strani, che spesso, soprattutto per nei bambini, vengono confusi per capricci.

I “capricci” devono metterci in allarme che qualcosa non va: è il modo dei bambini di chiedere aiuto. Non ci dimentichiamo che i piu piccoli non hanno la capacita di esprimere a parole i loro disagi; in questo contesto entra in gioco il ruolo del genitori, che devono porsi in ascolto attivo e cercare di verbalizzare i bisogni dei bambini.

Che cosa si intende con ascolto attivo?

Per ascolto attivo si intende un atto intenzionale, che non prevede soltanto il chiedere al bambino cos’abbia, ma comprende ciò che ci sta dicendo, facendosi aiutare anche dal contatto visivo e fisico. È necessario scegliere un momento preciso per dare spazio a questa pratica. Ci si mette quindi in ascolto e in osservazione, cercando di tradurre a parole quello che il bambino cerca di esprimerci nei modi che conosce, tra cui rientrano, come già detto, i capricci.

Tutto ciò che ci risulta strano, deve metterci in allarme.

In che modo la routine entra a far parte della soddisfazione dei bisogni dai 3 ai 6 anni?

A quell’età i bisogni riguardano principalmente due macrosfere:

1. La sicurezza: i bambini percepiscono il mondo come qualcosa di grandissimo, fatto anche di concetti astratti, come ad esempio il tempo. Per loro è molto difficile capire e percepire tali concetti. La non comprensione può causare ansia in loro. La routine, intesa come scansione degli impegni, e quindi del tempo, può aiutarli a non sentirsi spaesati ed a percepire lo scorrere del tempo. Aiutamoci con l’utilizzo di planner o calendari, sarà un modo per far sentire i piccoli più sicuri!

2. L’autonomia: prendendo in prestito le parole di Maria Montessori, l’autonomia “è arrivare a sentirsi capaci di fare da se, di comprendere un’azione importante senza il bisogno dell’altro”. Il concetto di autonomia si intreccia con quello dell’autostima e della fiducia in se stesso. Per i bambini è molto importante sentirsi capaci ed indipendenti nel compiere una determinata azione. Ovviamente tutto deve essere comparato all' età. Partiamo dal prepararsi lo zainetto, dal riordinare i propri giochi, dal lavarsi i denti etc.. fino ad arrivare alle cose più complesse.

Cosa possono fare i genitori per aiutare i propri bambini?

Avere pazienza e dare al bambino tutto il tempo di cui necessita. Non ci dimentichiamo che ogni bambino ha i suoi tempi; non è detto quindi che riesca ad apprendere nello stesso modo e tempo degli altri. Non sovraccarichiamo il piccolo di ansia da prestazione, lasciamolo libero di sbagliare, poichè sarà proprio tramite gli errori che arriverà ad immagazzinare le nuove skill, andando cosí a soddisfare il bisogno di autonomia.

Cosa consigli alle famiglie che non possono avere una routine fissa? 

Questo è un argomento che accomuna moltissime genitori, soprattutto quelli che hanno un lavoro basato su turni diversi. La parola chiave in questo caso è flessibilità. Cerchiamo di ricordare al bambino, magari la sera prima, quelli che saranno gli impegni della sua giornata: in questo modo il piccolo avrà sempre chiaro quello accadrà il giorno successivo, e vivrà in serenità la sua giornata. Ovviamente gli imprevisti possono sempre accadere: in quel caso spieghiamogli con tranquillità il motivo del cambio di programma, cosicché il bambino possa comprendere l’accaduto.

Per i bambini che si affacciano all’età scolastica, quali sono i consigli che i genitori devono adottare?

La scuola è un momento molto importante nella fasi di crescita di ogni bambino. Con l’ingresso scolastico il bambino inizia a sentire il bisogno, ed anche a soddisfarlo, della socializzazione. A questo però ne subentra un altro, cioè quello valutativo, di poter essere all’altezza di ciò che viene richiesto dall’ambiente scolastico, che può far sentire il bambino inadeguato, se non riesce a stare al passo, o suscitare in lui l’ansia di non essere all’altezza.

Anche in questo caso consiglio ai genitori di mettersi in ascolto attivo, di osservare il bambino e capire cosa effettivamente vuole dire con i suoi comportamenti. Inoltre, nel caso in cui abbia problemi a stare al passo con i con il programma scolastico, non facciamolo sentire in difetto e lasciamolo libero di sbagliare, perchè soltanto sbagliando potrà interrogarsi in maniera introspettiva e cercare di fare meglio la prossima volta.

Quali sono le routine più efficaci da adottare dai 6 anni in su?

Come dicevamo, la scuola in questa fascia di età rappresenta il focus maggiore. Cerchiamo di renderli autonomi nella cura del materiale scolastico, magari facilitandogli il lavoro con il supporto di organizer in cui dividere il materiale. Inizialmente potrà essere complicato, ma con la costanza e la pazienta, arriverà ad essere autonomo. Questo lo farà sentire appagato e gli darà molta fiducia nelle sue capacità.

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