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Swaddling: benefici e come farlo!

con @alma_dolcenanna

 

                       

 

 

Swaddling è l’arte di fasciare i neonati con una classica mussola di cotone o bambù. Si parla di arte perché questa pratica risale a tantissimi anni fa, a millenni di anni fa.

Abbiamo parlato dello swaddling insieme ad Alma Dolcenanna, che ci ha spiegato cos'è, quali sono i benefici che comporta e soprattutto... come si fa!

 

1. Cos’è e a cosa serve lo swaddling?

Lo scopo dello swaddling è quello di far sì che il neonato si senta contenuto, per ritrovare il senso di protezione percepito nel pancione della mamma.

Nelle ultime settimane di gravidanza il bambino è molto compresso, e questa fasciatura lo fa sentire nuovamente tranquillo e al sicuro. I primi 3 mesi di vita sono di forte impatto per il neonato: il contenimento è uno dei maggiori cambiamenti che il neonato affronta. Lo swaddling arriva in suo soccorso per aiutarlo e tranquillizzarlo.

Il Riflesso di Moro è un riflesso involontario che i neonati hanno, soprattutto nel sonno, che li porta ad aprire improvvisamente le braccia: si tratta di un'azione molto disturbante per il neonato, che può spaventarlo e farlo svegliare di soprassalto: lo swaddling aiuta ad evitare questo riflesso e a tranquillizzarlo.

 

 

2. Quando iniziare e quando smettere con lo swaddling?

Prima di iniziare con lo swaddling è sempre consigliato rivolgersi al proprio pediatra e chiedere consiglio a lui. Tendenzialmente, se non ci sono problemi, si può iniziare già dai primissimi giorni di vita del neonato.

Quando il bambino dà i primi accenni di rotolamento è il momento di abbandonare lo swaddling, perché potrebbe diventare pericoloso (per alcuni ciò accade intorno alle 6-8 settimane, per altri intorno ai 3 mesi). Il segreto è sempre quello di osservare il proprio bambino!

 

 

Swaddle e Mussole >

 

3. Cosa si usa?

Una mussola in cotone o in bambù. Si tratta di fibre naturali e traspiranti, delicate e morbide sulla pelle.

Si consiglia di scegliere sempre la misura giusta in base all’età e alle dimensioni del bambino.

 

 

4. Come si fa?

Ci sono tanti modi di fare lo swaddling, non esiste una regola univoca: esistono però delle cose da non fare, come stringere troppo la parte delle gambe o avvolgere il collo. Consigliamo di rivolgersi sempre ad un esperto per imparare e fare pratica.

Ecco come fare lo swaddling in 4 mosse:

1 - Piega la mussola a metà diagonalmente e posiziona il bambino al centro.

2 - Avvolgi uno dei due lati intorno al petto del bebè sotto al braccio opposto.

3 - Avvolgi il tessuto rimanente intorno al bebè e rimboccalo sulla schiena.

4 - Piega la punta inferiore della mussola fino a rimboccarla sul petto.

 

 

Culle Next To Me >

 

5. Il bambino sta scomodo?

Assolutamente no, anzi! Osservandolo potrete vedere il suo rilassamento! L’importante è lasciare la parte delle gambine un po’ più lente per non danneggiare le anche, e invece un po’ più stretta quella delle braccia, così che non possa sfilare le braccia. Ma senza mai esagerare!

Non avvolgere mai il collo!

 

 

6. Come passare dallo swaddling all'uso del sacco nanna?

Anche il sacco nanna può essere utilizzato fin da subito con le dovute precauzioni (la calotta cranica non deve passare dall’apertura del collo: dobbiamo assicurarci che il bambino, muovendosi, non vi scivoli dentro).

Il sacco nanna non dà lo stesso senso di contenimento dello swaddling, quindi generalmente in una prima fase si tende a preferire quest'ultima pratica. Lo swaddling può essere usato anche durante il sonno del bambino, ma preferibilmente quando si tratta di pisolini. Si consiglia piuttosto di abituare il bambino a dormire libero da contenimenti, utilizzando tale pratica solo per calmare nel momento dell'addormentamento.

Se il bambino è stato abituato ad essere contenuto nello swaddle serve un passaggio graduale al sacco nanna (ad esempio possiamo liberare un braccio alla volta in modo graduale).

Il bambino deve ricoprire i ⅔ della lunghezza del sacco nanna, non deve sprofondarci dentro.

Se ti serve una mano a scegliere leggi la nostra pratica guida alla scelta del sacco nanna!

 

 

Sacchi nanna >

 

7. Dove si misura la temperatura del bambino?

Per capire se un bambino ha freddo o se invece la sua temperatura corporea è giusta, non dobbiamo toccargli le manine o i piedini. L’importante è che sia calda la parte del tronco: possiamo controllare la temperatura del petto, e controllare dietro il collo per essere sicuri che non stia sudando.

Un bambino che ha freddo ce lo farà capire piangendo o rannicchiandosi verso gli angoli della culla. Il caldo è più pericoloso perché potrebbe non percepirlo: quando sono molto piccoli, i neonati non sono in grado di termoregolarsi autonomamente: sta a noi genitori tenerne d'occhio la temperatura! Per questo si consiglia sempre di utilizzare tessuti in fibre naturali, così che siano traspiranti.

La temperatura giusta della cameretta si aggira intorno ai 18-20. Vestiamo i neonati con uno strato meno di noi: è il giusto compromesso!

Per maggiori informazioni leggi il nostro articolo dedicato alla temperatura della cameretta e del neonato!

 

 

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